Cioccolato e nocciole: il gianduja ha una storia tutta piemontese.
Il sistema continentale imposto da Napoleone nel 1806, impedì alle merci britanniche di entrare nei porti europei, mettendo a dura prova le forniture di cacao. Un cioccolatiere di Torino di nome Michele Prochet allungò il poco cioccolato che aveva mescolandolo all’autoctona nocciola tonda gentile.
Prende il nome da Gianduja, personaggio di carnevale e marionetta che rappresenta l’archetipo piemontese.
Ingredienti: Latte, zucchero, alcol, tuorli d’uovo (4%), cacao (1,5%), infuso di nocciole tostate (1%), aromi. Addensante: E415.
Grado alcolico: 17%